KATHMANDU, Nepal maggio 2013
Mario Vielmo l’alpinista vicentino è arrivato in
cima al Kangchenjunga senza ossigeno lo scorso 20 maggio pomeriggio. Nel curriculum di Vielmo il Kangchenjunga è il nono ottomila saliti tutti senza ossigeno tranne
l’Everest.
Alla chiusura dei 14 ottomila gli mancano Annapurna, Lhotse,
Broad Peak, Gasherbrum I e Nanga Parbat.
L'ultimo tratto della salita al Kangchenjunga è iniziato tra il 19 e il 20 maggio, ed è stata impegnativa per le temperature tra i -30 e i - 35 C° e per la presenza di vento in vetta.L'arrivo in vetta è avvenuto intorno alle 17.00 - 17.30. Prima di Vielmo in vetta sono arrivati gli sherpa saliti con l’ossigeno.
Durante la fase della discesa, si sono verificati
alcuni incidenti mortali che hanno coinvolto 5 alpinisti.
Dalle informazioni riportate risulta che gli alpinisti sono scivolati e precipitati a valle, tre morti di cui due sherpa, uno dei quali faceva parte della spedizione degli italiani e un alpinista coreano.
Sempre nella stessa giornata altri due scalatori ungheresi di rientro dalla cima hanno avuto difficoltà.
Dalle informazioni riportate risulta che gli alpinisti sono scivolati e precipitati a valle, tre morti di cui due sherpa, uno dei quali faceva parte della spedizione degli italiani e un alpinista coreano.
Sempre nella stessa giornata altri due scalatori ungheresi di rientro dalla cima hanno avuto difficoltà.
Durante la notte della salita alla vetta, tutte le spedizioni presenti erano al campo 4. Nella notte al campo 2 è
scesa una valanga di grandi dimensioni causata dal crollo di un seracco. La valanga giunta fino al campo 2 ha spazzato via le tende presenti portandole circa 200 metri più a
valle. Fortunatamente non c'erano persone presenti che alloggiavano nelle tende al momento dell'arrivo della valanga.
27/05/13